Micromobilità elettrica: come cambiano le città
Come si intende oggi la mobilità cittadina? È evidente che il concetto stesso di mobilità sia in costante evoluzione, non più legato alle sole alternative a benzina, siano queste auto private o mezzi pubblici, ma allargato a nuove soluzioni elettriche, più agili, più economiche e più sostenibili, in una parola, più smart.
Non è un caso, infatti, che la micromobilità elettrica che comprende biciclette elettriche e monopattini elettrici, sia spesso denominata anche smart mobility, perché questi “nuovi” mezzi di trasporto stanno davvero rivoluzionando il modo di muoversi nel traffico cittadino, con numerosi vantaggi per chi li utilizza, per la città e per l’ambiente.
Abbiamo già parlato in un altro articolo dei vantaggi offerti dalla micromobilità elettrica, che hanno portato nel tempo ad una notevole diffusione di biciclette elettriche e monopattini elettrici, soprattutto nell’uso cittadino e per gli spostamenti di tutti i giorni nel traffico.
Così, la mobilità in città cambia, allargandosi appunto a nuove soluzioni elettriche, per numerosi motivi, non solo legati all’aspetto ambientale.
Sicuramente la diffusione della micromobilità elettrica si può ricercare nella volontà delle persone di trovare soluzioni più sostenibili e con un minore impatto ambientale, tuttavia monopattini elettrici e biciclette elettriche sono la scelta migliore anche per chi preferisce godersi il tragitto all’aria aperta o, ancora, tra chi trova semplicemente più efficienti questi mezzi per spostarsi in città, evitando così problemi di traffico e parcheggio.
La diffusione delle biciclette elettriche e dei monopattini elettrici per gli spostamenti cittadini è iniziata già da diversi anni, inizialmente con le sole biciclette, seguite poi dall’esordio dei monopattini in tantissime città. Se però, fino a qualche anno fa l’ingresso di queste nuove soluzioni per la mobilità cittadina si poteva considerare un processo lento e uniforme, negli ultimi anni, anche per via della pandemia che ha senza dubbio cambiato le abitudini di tanti, la micromoblità elettrica è cresciuta in modo esponenziale in numerose città, in Italia e nel resto del mondo.
Questa crescita improvvisa di bicicletta elettrica e monopattini elettrici ha dunque colto alla sprovvista le città, spesso inadeguate ad “accogliere” le nuove soluzioni di mobilità elettrica sempre più diffuse.
Tuttavia, ora che la micromobilità elettrica è una realtà consolidata nelle abitudini di spostamento di tante persone, anche le città si stanno adattando, prima di tutto a partire dall’introduzione di nuove regole specifiche per la micromobilità elettrica, fino a cambiare a volte anche la propria conformazione per incentivare un modello di mobilità più sostenibile e più intelligente.
Come cambia la città con biciclette elettriche e monopattini elettrici
Con l’aumentare di biciclette elettriche e monopattini elettrici e con sempre più persone che scelgono metodi più agili e sostenibili per gli spostamenti urbani quindi, anche le città cambiano e si trasformano, diventando sempre più smart mobility friendly.
Nelle maggiori città italiane infatti è evidente l’impatto della micromobilità elettrica che ha portato ad un aumento sempre più considerevole di servizi di sharing di biciclette elettriche e monopattini elettrici.
Tuttavia, questo cambiamento non si limita solo alla mobilità condivisa e in numerose città si possono già vedere le prime opere in realizzazione per creare percorsi dedicati a biciclette e monopattini, come incentivo per una mobilità più sostenibile per l’ambiente e per la città stessa, con meno traffico, meno emissioni e meno rumore.
Nascono così corsie dedicate alla micromobilità, percorsi ciclabili, mentre le città si popolano anche di stazioni di servizio e di ricarica per monopattini elettrici e biciclette elettriche.
A questo si aggiungono anche provvedimenti ad hoc, come il decreto Rilancio (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34) che ha previsto nuove misure per incentivare la micromobilità. Tra le più interessanti, troviamo l’introduzione della “casa avanzata”, una linea di arresto ai semafori avanzata di almeno tre metri rispetto a quella tracciata per tutti gli altri veicoli e dedicata a bici e mezzi di micro-mobilità elettrica e la “bike lane”, una corsia ciclabile ricavata nella parte destra della normale corsia di marcia per far circolare in sicurezza i mezzi di micromobilità nello stesso senso di marcia.
Un grande processo di rinnovamento del contesto urbano dunque, per accogliere e incentivare l’utilizzo di biciclette elettriche e monopattini elettrici che però non è prerogativa soltanto della grandi città, con iniziative virtuose anche nelle realtà più piccole, come le ecovie di Misano Adriatico di cui abbiamo parlato in un nostro articolo.
Anche la tua città sta cambiando per accogliere la “rivoluzione” della micromobilità elettrica?